mercoledì 19 febbraio 2014

L'incontro Renzi-Grillo

Non potevo esimermi dal commentare anche io questo evento mediatico, l'evento più importante e più breve del 2014.

Inutile stare a dire come è andato lo scontro fra i due leader, cosa che credo tutti sappiano (se non siete ancora a conoscenza della vicenda potete andare a rivedervi il video dello streaming, tanto dura poco), preferirei soffermarmi su alcune mie considerazioni.

Grillo è andato all'appuntamento con l'ex sindaco di Firenze per rappresentare la fascia più estrema del suo movimento. Questo è fuor di dubbio, non ha minimamente pensato di rappresentare anche coloro che erano più propensi alla chiacchierata con Renzi, ha pensato soltanto a vomitare tutto ciò che passa per la pancia del popolo che vota il suo movimento. 

Molti fra i 20843 che hanno  votato sì all'incontro con Renzi, non aspettavano altro che il loro leader (il "megafono") smascherasse "il Bomba" ad ogni proposta che avrebbe fatto. E credo che siano molti più di quelli che hanno votato sì soltanto per assistere al monologo di Grillo. 

Il sindaco però è stato subito molto chiaro, prendendolo forse in contropiede: "Non voglio chiederti la fiducia" ha detto. E questo può aver spiazzato Grillo.

L'ex comico non ha fatto altro quindi che vomitare addosso al premier incaricato tutto ciò che pensa della politica, dei poteri forti e quant'altro (punti già ripetuti spesso nella campagna elettorale, e non sto a giudicare se giusti o meno. Ovviamente il punto più forte era l'incoerenza di Renzi, sul quale non si può che essere d'accordo, oggettivamente).

Renzi dal canto suo, come al solito, ha reagito a questo preventivabile monologo con l'ironia ed una presunta saggezza, cercando di passare dalla parte del "salvatore della patria", di colui che si interessa dell'Italia, e non vuole stare a perdere tempo con troppi concetti ideologici (che siano di sinistra o pentastellati).

Dunque, chi è il vincitore? Chi è ha vinto il match dell'anno?

Secondo me è Renzi, per un semplice motivo.

Così facendo Grillo ha coeso ancora di più il nucleo elettorale del movimento, ma ha perso gli elettori che lo avevano votato soltanto per protesta, o che lo avevano votato per curiosità, o per disperazione. E siccome credo che siano stati tanti coloro che lo hanno votato per protesta, suppongo dunque anche che abbia perso molti voti.

Renzi se doveva perdere qualche voto lo aveva già perso prima accettando l'incarico. Inoltre non ha intenzione di prendere il voto del fascia più "estremista" del M5S, punta piuttosto ai moderati, e a prendere voti a Berlusconi. 

Renzi, per quanto gli si possa andare addosso, non è ancora entrato nei meccanismi del potere, della politica, dunque tutte le affermazioni di Grillo ("rappresenti i poteri forti" "sei un giovane vecchio" ecc ecc) per quanto forse azzeccate, non possono ancora essere collegate a Renzi. 

Alle domande post-streaming, all'affermazione di Grillo che diceva che Renzi gli aveva copiato mezzo programma, una giornalista gli ha chiesto se avessero votato in parlamento le proposte avanzate dal PD ( per l'appunto quelle "copiate" dal programma pentastellato). La risposta di Grillo è stata eloquente, e rappresenta sia il punto di forza che il punto debole del proprio movimento. La risposta effettivamente non c'è stata. 

Mentre Renzi vuole "costruire" qualcosa (andando incontro a incoerenze, logiche di potere), Grillo non vuole costruire, vuole solo distruggere, e poi vedere cosa fare.

Forse in questo momento c'è bisogno di fare riforme serie per non cadere nel baratro, e forse gli italiani vogliono proprio questo. E alla maggior parte delle persone non interessa se a fare le riforme c'è un "incoerente" (troppe volte è successo e succederà), vogliono arrivare a fine mese, a qualunque costo. 

O forse no?


Federico Sconocchia Pisoni

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